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Zona tumore e zona cancro

Zona tumore e zona cancro

LA PUTREDINE REALE, OVVERO IL CANCRO ESCLUSIVO DEI CARNIVORI DI SANGUE BLU

Per la Scienza Igienistica, che è scienza e non tecnica come la Medicina, le parole tumore e cancro hanno un ben preciso e distinto significato.

Nei tempi andati, i medici, non osavano staccarsi troppo dalla scienza igienistica, non confondevano le acque come quelli di oggi, e si parlava di tumore benigno e tumore maligno.

La parola cancro non era ancora spuntata all’orizzonte.

Nei secoli scorsi poi, ad ammalarsi di cancro erano solo i re e i dignitari di corte, ovvero quelli che avevano il privilegio esclusivo di mangiare la carne dei propri cavalli e dei propri armenti.

I contadini poveri, i servi della gleba, ma anche gli artigiani, e i piccoli commercianti del periodo feudale, si accontentavano dei prodotti della terra e degli alberi, e magari integravano il tutto con qualche ovetto nel periodo invernale, o con qualche pollo a Pasqua e Natale, sempre a patto che i padroni di sangue blu, i valvassori e i valvassini, e poi i baroni e i conti, glielo concedessero.

Mangiare carne faceva ammalare di cancro già allora, visto che i contadini erano sani e pimpanti, con le diete basso-proteiche naturali della modesta vita campagnola di allora, mentre i regnanti finivano uno dopo l’altro preda della cosiddetta putredine, un male nel quale il sangue e i tessuti imputridivano.

Non era un caso se i consumatori esclusivi di carne diventavano alla fine vittime esclusive e privilegiate della putredine, al punto che tale malattia venne chiamata Putredine reale, ovvero cancro.

LA DIFFERENZA TRA TUMORE E CANCRO E’ COME QUELLA TRA UN TRULLO DI ALBEROBELLO E IL MONTE BIANCO

Tornando ai giorni nostri, la differenza tra un tumore e un cancro equivale alla differenza che esiste tra un trullo di Alberobello e il Monte Bianco, o tra un rigagnolo di campagna e il Po.

Questo gli igienisti naturali lo sanno bene.

Il tumore (sempre benigno, se non è degenerato e se non colpisce certi organi delicatissimi) non deve spaventare. E’ un sintomo di altra malattia chiamata intossicazione avanzata, o chiamata ossidazione avanzata (da radicali liberi).

E’ un sintomo come la febbre, come il mal di testa, come il raffreddore, come il grasso in più della gente sovrappeso.

Se hai la febbre, essa arriva perché il problema sta nell’intestino, o nel sangue carico di leucociti, perché ogni volta che mangi il veleno carne scatta la leucocitosi. Stessa cosa per il mal di testa.

Se hai il grasso, non devi intervenire sul grasso, ma sul meccanismo che ti fa accumulare l’adipe.

Il tumore localizzato dunque non è malattia, ma salute alterata, ovvero benettia.

ULTIMA BARRIERA

Esso è un sintomo. Una costruzione logica e illuminata del sistema immunitario. Una barriera difensiva. Una ultima ratio. Un punto prescelto dalla CIA interna per concentrare determinati veleni che andando in circolo farebbero insopportabili danni.

Serve una nuova cultura, totalmente diversa da quella medioevale della medicina.

Il corpo non va mai contro se stesso.

Il corpo tende a guarire, non a peggiorare, a condizione però che si cambi stile di vita e che si interrompa il circolo vizioso di avvelenamento.
La situazione è diversa solo quando si è in stato di cachessia, di putrefazione avanzata del sistema, dove le cellule non ricevono più nutrimento e non si ripuliscono più.

La malattia che causa tumori e talvolta cancri, ha un nome preciso, ed è avvelenamento, degenerazione cellulare.

Fregarsi le mani, se ti ritrovi con un tumore? Certamente che no.

Meglio stare sempre in salute.

Disperarsi? Certamente che no.

Dirsi semmai: Che culo, ragazzi, mi è andata bene. Faccio in tempo a cambiare radicalmente vita e a recuperare.

Ma per fare questo tipo di ragionamento serve cultura. La cultura giusta.

Non certo la cultura medicale del terrore e dell’intervento a tutti i costi, tipica della medicina di questi ultimi anni.

BOMBA A TEMPO

Il tumore benigno è come una bomba.

Tranquilla e innocente finché nessuno la tocca e la sbatte violentemente.

L’unica cosa saggia da fare è lasciarla al suo posto, oppure disinnescarla con metodo scientifico.

Anche perché toccare chirurgicamente o chemioterapicamente un tumore, significa mandare in circolo i veleni in esso depositato, e creare le basi per altri punti critici, mediante quel fenomeno, purtroppo inarrestabile e letale che si chiama metastasi.

La scienza igienistica ha da tempo descritto per filo e per segno il tumore difensivo, in sei passi precisi, chiamati enervazione (indebolimento), toxemia (intossicazione), infiammazione della parte prescelta dal sistema, ulcerazione, indurimento.

IL CANCRO; SINTESI MAXIMA DELLO SQUILIBRIO UMANO

Tutte le malattie abbattono e spaventano.

Ma quella che più terrorizza l’uomo è sicuramente il cancro, sia per la sua alta mortalità, che per le sofferenze indicibili che comporta.

La diffusione crescente del cancro nel mondo, fa da ciliegina sulla terribile torta delle metastasi cancerogene.

Il cancro è la sintesi massima dello squilibrio umano.

Esso deriva totalmente da una fornitura scadente di ossigeno alle cellule.

Ma questa precarietà ossigenativa viene causata proprio dalla viscosità del sangue, la quale poi riflette scelte alimentari assurde a monte, scarsa attività fisica e condizioni di sovrappeso.

L’aggregazione di globuli rossi, di piastrine e fibrine, e l’iper-coagulabilità ematica, contribuiscono pure al deprecabile fenomeno della emo-viscosità.

ORIGINI E CARATTERISTICHE DELLA CELLULA CANCEROGENA

La cellula cancerogena non è che una cellula normalissima malnutrita e male-ossigenata, sulla quale crescono delle cellule normali.

Non è in altre parole una cellula diversa, di natura originariamente cancerogena.

Ogni cellula attiva è un organismo vivente di per sé.

Ha bisogno di essere costantemente rifornita di nutrienti, ovvero di carburante e di ossigeno, e deve nel contempo essere pulita delle sue cacchette.

La nurse cellulare, la responsabile di questa cura è la linfa, cioè il fluido extra-cellulare che avvolge in bagno costante la cellula. Linfa che è derivazione e continuazione della corrente sanguigna.

La qualità della linfa dipende dalla qualità del sangue.

La qualità del sangue dipende dalla qualità della dieta e dall’efficienza del fegato.

Le specifiche avversioni che sopravvengono nel canceroso

Nel canceroso sopravviene una forte ed implacabile avversione per la carne, il cioccolato e la caffeina, che alla lunga sono tutte cause primarie alimentari di cancro.

Il dr Max Gerson ha studiato i precursori del cancro, individuandoli in:

  1. Una componente generale, che è il deterioramento degli organi fondamentali (ossia il tratto gastrointestinale e il fegato).
  2. Una componente specifica, che è l’inadeguatezza di enzimi ossidanti.

ANOMALIE RISCONTRATE NELLE CELLULE CANCEROGENE

Il Dr Max Gerson ha rilevato alcune anomalie tipiche delle cellule cancerogene. Queste anomalie sono:

  • Eccesso di sodio
  • Carenza di potassio
  • Eccesso di acqua (90% anziché il 66% delle cellule normali, secondo il Dr Raymond Damadian, inventore dello scanner diagnostico Fonar). Questo eccesso di acqua è dovuto al troppo sodio presente nel sangue (il sodio, aggressivo com’è, richiama liquido protettivo). Eccesso di acqua che tende ad ossidarsi con la fermentazione, anziché con la normale ossidazione. Il cancro si alimenta infatti di fermentazione e non di normale ossidazione, per cui scarica acido lattico e non anidride carbonica.

L’ossigeno da fermentazione ha un’efficienza 15 volte inferiore all’ossigeno da respirazione.

IL VERO NOME DEL CANCRO E’ LIPOTOXEMIA

Chiamare la peggiore malattia umana col nome di cancro è una improprietà di linguaggio, ed anche un errore, poiché si perde così l’occasione di dare un significato netto e pertinente al problema in questione.

Il nome reale del cancro è lipotoxemia.

La sovra-crescita e la de-differenziazione delle cellule sono effetti della disorganizzazione cellulare, sono ripercussioni e non forze guidanti del cancro.

LA MOSTRUOSITA’ DEL FUMO ATTIVO E PASSIVO, ACERRIMO NEMICO DELLA VITA CELLULARE

La gente pare non aver ancora inteso che la cellula è un minicorpo che vive e respira.

Se i governi e gli stati lo avessero capito, avrebbero messo in galera immediatamente tutti i produttori di tabacco (incluso se stessi come primi produttori), avrebbero chiuso tutte le tabaccherie, e avrebbero costretto i fumatori per legge a ricoverarsi in cliniche disintossicanti.

Una cellula normale degenera e si trasforma in cellula cancerogena quando perde il suo ritmo respiratorio, quando il suo flusso di ossigeno viene per qualche motivo compromesso.

Se c’è un blocco totale dell’ossigenazione la cellula muore.

Ma, se l’ossigenazione è precaria, la cellula, in un estremo sforzo di sopravvivere, ricorre gradualmente a un processo di fermentazione per soddisfare il suo fabbisogno energetico.

Processo di fermentazione che è inefficiente ma che tuttavia riesce a mantenerla in vita.

In tali circostanze il prodotto di scarto della combustione cellulare non è più anidride carbonica ma acido lattico.

LA DE-DIFFERENZIAZIONE CELLULARE DIMOSTRA CHE IL CANCRO NON E’ DOVUTO A CELLULE CAMCEROGENE MA DA ABITUDINE COMPORTAMENTALI CANCEROGENE

Man mano che il processo va avanti, tale cellula comincia a prendere le caratteristiche di una cellula embrionale. Questo cambiamento si chiama de-differenziazione (The Health Revolution, Ross Horne, Southwood Press-Australia). Più aumenta il grado di de-differenziazione e più la cellula si comporta più da cellula embrionale-primitiva piuttosto che da normale cellula, e comincia a sviluppare suddivisioni cellulari incontrollate e crescite che prescindono dalla normale direzione corporale.

Tale sviluppo incontenibile e smisurato si chiama cancro.

Il grado di malignità o di incontrollabilità del tasso di crescita è proporzionale al grado di de-differenziazione e di fermentazione.

Il cancro non è più male cellulare di quanto le code e gli intasamenti stradali non siano un male dell’automobile in sé, ha dichiarato il dr D.W. Smithers, nel suo testo Cancer, an attack on cytologism (Cancro, un attacco critico al citologismo).

GLI ELEMENTI DEL DISASTRO CELLULARE CHIAMATO CANCRO

Nel cancro, il grasso resta il maggiore ed il più villano imputato, seguito dal colesterolo e dall’eccesso proteico.

A parte il suo contributo primario alla condizione precancerosa chiamata lipotoxemia, esso causa pure un aumento nella produzione di estrogeno, ormone stimolante della moltiplicazione cellulare.

Aggregazione globuli rossi, piastrine appiccicate e alta viscosità sanguigna accompagnano invariabilmente una dieta alto-grasso-proteica, aggravata da zucchero-alcol-caffè-sale-fumo attivo e passivo.

Quello che era vero 2500 anni fa ai tempi di Pitagora, che usò per primo il termine dieta alto-proteica, al fine di ammonire le genti a stare lontano dalla carne, resta più che mai valido pure oggi.

Cibi-spazzatura e integratori-spazzatura completano il disastro invadendo il nostro povero corpo, e causandogli una spaventosa e perniciosa deficienza di vitamina C naturale e di minerale potassio.

L’ESSENZIALITA’ DELLA VITAMINA C NATURALE

La vitamina C, non dimentichiamolo, è essenziale per:

  1. Produzione e mantenimento del collagene, la sostanza proteica che tiene assieme il tessuto cellulare.
  2. Utilizzazione appropriata dell’ossigeno da parte delle cellule.
  3. Integrità del sistema immunitario.
  4. Detossificazione del corpo.

Tutte le vitamine e diversi minerali sono ovviamente essenziali nella prevenzione del cancro, specie la vitamina A e la vitamina E, specie l’ultra-benefico potassio, ma la vitamina C è super-fondamentale, essendo pure difficile reperirla da normali fonti naturali, quando ci si alimenta in modo dissennato come fa la maggioranza.

Maggioranza che si riempie di proteine-grassi-cibicotti, togliendo spazio al preziosissimo acido ascorbico, che la demenziale FDA americana continua a confinare irresponsabilmente ai 40-60 g giornalieri nelle sue squinternate e corrotte tabelle alimentari, in insanabile contrasto coi 300-400 g reclamati dalle Università di Cambridge e di Oxford nei loro ripettivi esperimenti del 2000 e del 2009.

LA FOLLIA DEI CIBI-SPAZZATURA

La gente continua testardamente a non capire un fatto fondamentale: ogni cosa sbagliata che si mette in bocca è un veleno ed è un ruba-spazio.

Non fa male solo di per sé, ma fa male una seconda volta perché toglie spazio a frutta e verdura crude, rendendo inadeguato il rifornimento minimo di verace carburante umano.

Ecco dunque che possiamo mettere assieme i vari pezzi del sinistro mosaico chiamato cancro.

Le diete sbagliate causano costipazione, la costipazione causa viscosità nel sangue, la emoviscosità causa il cancro.

Il processo in genere ci mette otto anni per completarsi.

Gli esami e le mammografie non servono a nulla e fanno solo danni, visto che la situazione pre-cancerosa si instaura molto prima dell’effettivo apparire di sovra-crescite cellulari.

GROSSA DIFFERENZA TRA SANI E MALATI, COSTIPATI E LIBERATI

La gente sana, ossia quella che non si costipa e che va regolarmente al bagno, senza sforzi e senza problemi, almeno 1-2 volte al giorno, si ripulisce in continuazione il proprio intestino, e mantiene al suo interno un’ottima popolazione di batteri aerobici.

La gente costipata, cioè malata, come il 90% della popolazione, è carica invece di batteri anaerobici nel suo colon pigro e bloccato.

I batteri anaerobici trasformano gli acidi biliari in acido apocolico e acido deoxicolico, entrambi garanzia automatica di cancro.

Tali acidi cancerogeni entrano nel sangue e cancretizzano l’intero sistema, dopo aver fatto razzie e disastri un po’ dovunque (ingrossando i nodi linfatici, causando appendiciti e altre infiammazioni a catena).

Le proteine animali, generalmente cotte, non vengono digerite e vanno regolarmente in putrefazione nel colon, formando ammoniaca, altro fattore di cancro.

In fase di terapia servono 3 condizioni basilari

LA SOPRAVVIVENZA DI UN PAZIENTE CANCEROSO DIPENDE ESSENZIALMENTE DA 3 FATTORI

  • Ripristino del fegato.
  • Funzionamento e vitalità del sistema immunitario (se lo abusiamo in continuazione, con pasti proteici scellerati che scatenano a ripetizione la leucocitosi, c’è ben poco da attendersi).
  • Spirito combattivo del paziente (voglia di vivere, motivazioni, affetti, stato di armonia interna).

DANNEGIARSI IL FEGATO EQUIVQLE A DARSI UNA MARTELLATA SUI TESTICOLI

Come visto all’inizio, il fegato ha un ruolo centrale nel metabolismo dei carboidrati, delle proteine, dei lipidi, delle vitamine e degli ormoni, cioè di tutto quello che passa il convento.

Svolge funzioni insostituibili di riserva, di filtraggio e di escrezione.

Danneggiare il proprio fegato con l’alcol e la caffeina, con le carni e i latticini, equivale darsi una bella martellata sulle palle.

Vai te a farlo capire alla gente. Vai te a dargli un martello e fare la prova, per vedere se conviene.

Vai te a sbugiardare i somelier e i gourmier, i fast-food, i macellai e i baristi.

I fattori di rischio nelle malattie cancerogene.

Per riassumere, tutti sviluppiamo condizioni precancerogene, e tutti siamo passibili di contrarre ogni tipo di malattia. L’effettiva insorgenza del cancro avviene nelle persone che più indulgono nei fattori di rischio.

FATTORI DI RISCHIO SONO:

  1. Carenza ossigenativa nelle cellule.
  2. Costipazione.
  3. Viscosità sangue.
  4. Lipotoxemia (sangue grasso, colesterolo LDL alto, accumuli di tossine (caffeina, theina, nicotina, cadaverina, amalgami dentari, ecc).
  5. Circolazione impedita.
  6. Obesità.
  7. Diete alto-proteiche (tutti i tipi di carne e di pesce, latticini e uova, cibi concentrati e cotti, veleni vari).

Segnali che, se sommati e compresenti, indicano situazione di allarme cancerogeno

Per capire se una persona sta covando una situazione cancerogena, ci sono, secondo il dr Cornelius Moerman, dei segnali che, presi uno ad uno non significano nulla, ma se coesistenti tutti nell’assieme diventano un serio indicatore cancerogeno:

  • Pelle diffusamente secca e callosa.
  • Cambiamenti nelle membrane mucose.
  • Colore smorto ed insalubre della lingua e dell’interno-labbra.
  • Ragadi agli angoli della bocca.
  • Anelli squamosi intorno alle narici.
  • Unghie dure, fragili, sbriciolanti, segnate da linee.
  • Capelli secchi e cadaverici
  • Segni di edema nelle parti basse degli arti inferiori.
  • Bassa vitalità.
  • Gengive sanguinanti (carenza di vitamina C).
  • Vulnerabilità alle ferite (carenza di vitamina C).
  • Lenta rimarginazione delle ferite.
  • Sintomi di anemia e di scarsità di sangue.
  • Scarso appetito e perdita di peso.

UNDICI PASSI VERSO IL CANCRO

  1. Toxemia o intossicazione (inizialmente contrastata dal fegato e dal sistema escretorio).
  2. Toxemia cronica (quando le funzioni del fegato gradualmente declinano).
  3. Situazione di pre-cancro, particolarmente nei tessuti a scarsa circolazione sanguigna.
  4. Irritazione al tessuto precanceroso e de-differenziazione cellulare.
  5. Ulteriore caduta immunitaria, dovuta a stress emozionale e fisico.
  6. Formazione tumorale (le cellule indebolite, quasi-soffocate, non vengono più attaccate dai linfociti e formano un tumore benigno).
  7. Il circolo vizioso comincia quando i rifiuti dell’entità tumorale si aggiungono alla toxemia in corso.
  8. Ulteriore de-differenziazione di cellule cancerogene e aumento del grado di malignità.
  9. Metastasi verso i nodi linfatici (le cellule maligne si staccano dal tumore principale ma vengono inizialmente trattenute dai vasi linfatici).
  10. Metastasi verso il sangue (non si creano nuovi tumori fin quando il sangue continua a scorrere).
  11. Metastasi vera e propria (le cellule maligne albergano nel sangue coagulato e nei vasi bloccati, creando cachessia).

PASSO NUMERO 7

Il passo numero sette meglio non compierlo, e si chiama fungazione, o diramazione del problema in altri punti.

E’ quel passo che, poco importa come interveniamo, porta alla morte rapida, in quanto il sistema immunitario ha capito che non c’è più nulla da fare se non abbreviare i tempi (salvo che, con droghe e medicine estreme, ovvero con l’accanimento terapeutico e con operazioni utili solo a far lievitare il conto del ricovero, non si tenga in vita il soggetto più a lungo del necessario, in condizioni di terribile sofferenza).

EFFICACISSIMA ALTERNATIVA SALUTISTICA-NATURALE DELLE CLINICHE SHELTONIANE (Ex ANHS)

La tecnica medica purtroppo, non vuole saperne di fare questi ragionamenti.

O forse non è troppo motivata a farlo.

Le cliniche igienistiche-naturali americane (Cinque, Sabatino, Goldhamer, Cridland, Fuhrman), ma anche quelle australiane (Alec Burton), quelle europee di tipo bircheriano (Svizzera) ed ehretiano (Germania), e diverse altre che pure esistono nei diversi paesi, stanno facendo miracoli senza farmaci e senza bisturi.

Non a caso, gli artisti di Hollywood sono regolari clienti di questi rifugi terapeutici.

Qui non solo ti guariscono e risolvono i tuoi problemi, non solo ti disinnescano le mine interne, ma fanno la cosa più importante, che è quella di educarti alla salute e non alla malattia.

Non a caso i ricchi d’America vanno in queste cliniche, e non negli ospedali dei comuni mortali.

Non a caso gli stessi medici ospedalieri, quando hanno dei problemi seri, mettono la coda tra le gambe, e mogi-mogi ricorrono alle cure dei tanto sputtanati igienisti-naturali.

Miracoli li ha fatti e li sta facendo pure Carmelo Scaffidi a Bergamo, avendo salvato se stesso e i suoi familiari innanzitutto, e avendo raccolto una mole interessante di guarigioni da tumore, sempre senza ricorrere a farmaci e bisturi, in ottemperanza alle precise regole dell’igienismo sheltoniano.

Ma, attenzione, i miracoli non vengono realizzati dagli igienisti, bensì dal corpo umano ben diretto da chi ha capito come esso funziona.

LA FORZA DEL DIGUINO, HERBERT SHELTON CAMPIONE MONDIALE DEI DIGIUNI ASSISTITI

Se uno ha qualsiasi tipo di neoformazione tumorale, viene messo immediatamente a digiuno e a riposo fisiologico. Niente cibo, niente giornali, niente televisione, niente preoccupazioni.

Riposo assoluto e tanta acqua distillata.

Si va in regime di chetosi e di grasso-cannibalizzazione controllate.

Ed anche in regime di eliminazione di tutte le scorie e dei prodotti inquinanti accumulati nell’organismo nel corso della vita.

Trattasi di una purificazione completa e priva di rischi, che risolve non solo il tumore ma tutte le 30 mila malattie elencate nel carnet della medicina ufficiale, visto che il corpo umano è un tutt’uno, non certo un’assieme disassemblato di organi e di cellule.

Viene pure eliminato gradualmente il tumore.

Il campione mondiale di questi digiuni assistiti fu proprio il dr Herbert Shelton, i cui record di guarigione stanno incisi nella memoria degli americani, nei suoi 50 libri best-seller, e nei successi strepitosi dei suoi allievi odierni.

Nella prima seduta di 4-7 giorni il tumore grosso come una noce, diventa una piccola nocciolina.

Una seconda seduta simile e anche la nocciolina scompare del tutto per non tornare mai più, a condizione però di diventare virtuosi, e di mangiare e vivere in rapporto alle precise esigenze del nostro corpo umano-fruttariano.

Il digiuno ad acqua distillata non è altro che una autoguarigione controllata e pilotata sapientemente da un esperto igienista.

Il suo compito è di aiutare il paziente a superare gli inevitabili momenti di difficoltà e di leggero fastidio che accompagnano la fuoriuscita dei veleni.

Quindi la eliminazione dei tumori , di tutti i tumori, è un fatto normale e di routine.

Il successo è garantito.

LA LOGICA INTELLIGENTE E AUTO-DIFENSIVA DEL CORPO UMANO

Tieni presente che il corpo umano, molto virtuosamente, tenta sempre le vie più logiche per rimediare alle nostre indiscrezioni alimentari e comportamentali.

Mangiamo e trangugiamo veleni, cibi che non sono cibi ma anti-cibi, cibi che non dovrebbero mai essere guardati, considerati, comprati, maneggiati, portati alla bocca.

Bene, l’infinita ed inesauribile saggezza del corpo fa affluire tali veleni nei punti più consoni e meno pericolosi, e preferibilmente tra le cellule grasse del corpo.

Escrescenze locali e innocui indurimenti, a volte non sono altro che mini-ricettacoli di tossine che vanno e vengono, appaiono e scompaiono a seconda di come ci comportiamo, a seconda del nostro tasso di inquinamento interno.

Queste non sono favole, ma realtà scientifiche osservate più volte dagli stessi medici, i quali riescono a capacitarsene solo quando tirano via i paraocchi che l’Ordine Medico gli ha da sempre imposto, quell’antico paraocchi di derivazione medievale per cui il male è una entità bizzarra e maligna che arriva misteriosamente da lontano, e che deve essere bombardata ed estirpata come si fa con un mostruoso invasore.

I DANNI DELLE RIMOZIONI CHIRURGICHE SOMMATI AI DANNI DELLE ANALISI PREVENTIVE

Un tumore, eliminato brutalmente per via chirurgica o per via chemioterapica, comporta una pericolosa modifica degli equilibri intorno alla zona tumorale.

Infatti quei veleni che prima dell’estirpazione affluivano al tumore, ora non trovano più la precedente valvola di sfogo, la precedente fossetta biologica, per cui corrono il rischio di riversarsi in altri punti, causando nuovi tumori.

IMPORTANTE TEST IN NORVEGIA RIVELA I PERICOLI DEGLI ESAMI MAMMOGRAFICI

Il pericolo viene segnalato da un recente test svolto in Norvegia e durato 6 anni, tra il 2002 e il 2008, dove, ironia della sorte, pare che siano gli stessi esami mammografici a causare l’insorgenza di tumori.

L’igienismo naturale già lo sapeva.

Già predicava da decenni che le analisi, le visite, gli screening, fanno male fisicamente e psicologicamente, non solo per danni specifici dei raggi, ma anche per lo stress che essi producono inevitabilmente.

In questo esperimento norvegese, appena pubblicato sugli Annali di Medicina Interna, si sono raffrontati 2 gruppi di donne, campione A, sottoposto a regolare screening mammografico annuale per 6 anni e, campione B, mai sottoposto a screening.

Ebbene, alla fine dell’esperimento, il gruppo A sottoposto a ripetuti test ha presentato percentuali molto più alte di tumore al seno, rispetto al gruppo B non mammografato.

URGE UN DRASTICO CAMBIAMENTO CULTURALE

Serve dunque un drastico cambio culturale e metodologico.

Decenni di indottrinamento hanno portato la società moderna a usare pillole per ogni evenienza, a fidarsi totalmente degli esperti in camice bianco.

Hai mal di testa? Pillola.

Hai febbre? Pillola.

Hai dolore? Pillola.

Hai un tumore? Chemio e bisturi.

Se è vero che ogni malattia, anche la più terribile, insegna costruttivamente qualcosa, come dicono le grandi culture millenarie del passato, come faremo ad apprendere le leggi che il Gran Dottore Malattia (ovvero il gran Medico Benettia) è in grado di darci?

Come faremo a imparare qualcosa se distruggiamo ogni cosa col napalm e le radiazioni?

Non c’è nessuno da sconfiggere. Serve ri-direzionare le batterie antiaeree, puntandole contro la propria ignoranza e la propria vergognosa presunzione.

Le malattie sono amiche e non si combattono.

Questo è l’ABC della Vera Medicina che voi tradite.

Fonte: https://valdovaccaro.com

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