I seri danni provocati dal glutine
Negli ultimi anni la consapevolezza sui danni provocati dal Glutine sulla salute delle persone è molto cresciuta.
Secondo un sondaggio, pubblicato nel 2013, un terzo degli americani ha deciso di fare cose concrete per eliminare il Glutine dalla propria dieta.
Ma l’alimentazione senza Glutine non è soltanto una delle solite mode, ormai sono tantissimi gli studi che dimostrano i danni gravi che il Glutine provoca sulla salute.
Ecco, di seguito, 6 scioccanti motivi che rendono il Glutine dannoso per la salute e perché devi iniziare subito ad eliminarlo.
1. La Celiachia è in forte aumento, eppure ampiamente non diagnosticata nella maggior parte delle persone che potrebbero esserne affette.
Il Glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali: frumento, farro, segale, orzo, kamut ecc.
E’ composto da due proteine: Gliadina e Glutenina. Fra le due proteine è la Gliadina quella a cui la stragrande maggioranza delle persone sviluppa una reazione di intolleranza allergica.
Quando le farine dei cereali contenenti Glutine si mischiano con l’acqua, questo inizia a formare un legame colloso con parecchie altre proteine e conferisce una proprietà elastica all’impasto, cosa che permette di ottenere, man mano che viene lavorato, il pane.
Non a caso il termine Glutine richiama alla mente il verbo agglutinare, che significa saldare due o più elementi con sostanze adesive, incollare.
Cosa succede nei soggetti sensibili al glutine:
Quando il Glutine arriva nel tratto digestivo, entra in contatto con le cellule del sistema immunitario. Le cellule, per errore, lo scambiano per un invasore esterno, un po’ come avviene per i batteri.
Nei soggetti più sensibili al Glutine, accade che, il sistema immunitario inizia a scatenare attacchi contro la sostanza, percepita come estranea e nemica. Nella Celiachia, la forma più acuta e grave di intolleranza al Glutine, il sistema immunitario non si limita ad attaccare la proteina, ma estende il suo attacco anche all’enzima presente nel tratto digestivo, la Transaminasi.
Quindi il contatto col Glutine, nelle persone soggette a Celiachia, porta il sistema immunitario ad attaccare la proteina e la parete intestinale, causando carenze nutrizionali, problemi di digestione, anemia, affaticamento, accresciuta difficoltà a contrastare le malattie, maggiore esposizione al rischio di contrarre malattie gravi.
La Celiachia colpisce l’1% della popolazione, con un aumento negli anziani ma, approfondite ricerche, evidenziano che la percentuale della popolazione celiaca è in rapida, costante crescita.
Bisogna tenere a mente che la maggior parte dei celiaci non ha sintomi intestinali, per questo è molto difficile diagnosticare il disturbo. I sintomi possono riguardare non solo l’affaticamento o l’anemia, ma possono anche mostrarsi in modo più grave, nell’aumento dei rischi di mortalità.
Si pensa che l’80% dei malati di Celiachia ignora del tutto di essere vittima di questa gravissima intolleranza.
Conclusione: la Celiachia colpisce almeno l’1% della popolazione, è in forte aumento, l’80% dei malati non ne è consapevole.
2. L’intolleranza al Glutine è più diffusa di quel che si crede, può avere conseguenze molto serie.
Non sono solo i celiaci a soffrire delle conseguenze da intolleranza al Glutine. Esiste anche la sensibilità al Glutine, che è molto diffusa. Anche se non esiste una descrizione chiara per questa sensibilità, in linea di massima, significa avere dei disturbi che diminuiscono, notevolmente, con un regime alimentare privo di Glutine.
Se hai qualche tipo di sensibilità al Glutine, ma non ti è stata diagnosticata la Celiachia, ti trovi ad avere una intolleranza, non celiaca, al Glutine. In questo caso non c’è attacco alle pareti intestinali, però, molti dei sintomi sono simili a quelli della Celiachia: gonfiore, mal di stomaco, affaticamento, diarrea, dolore alle ossa e alle giunture.
Non c’è una diagnosi per scoprire se si è intolleranti al glutine:
Sfortunatamente, dato che non c’è possibilità di avere una diagnosi per scoprire l’intolleranza al Glutine, non è possibile avere numeri credibili sulla diffusione di questa ipersensibilità.
Alcune fonti, parlano di una percentuale di sensibilità al Glutine pari al 6-8% della popolazione; i dati sono stati elaborati a partire dalla quantità di anticorpi antiglandina, presenti nel sangue.
Altre ricerche di gastroenterologia, parlano di un 11% di popolazione con anticorpi del Glutine nel sangue e di un 29% che mostrava una presenza di anticorpi in campioni di feci.
Il 40% delle persone ha i geni HLA-DQ2 e HLA-DQ8, che sono responsabili dell’intolleranza al Glutine.
Partendo dal fatto che non c’è una descrizione chiara di cosa sia l’intolleranza al Glutine, mancando i mezzi diagnostici per rilevarla, l’unico modo efficace per contrastarla consiste nell’eliminazione del Glutine dall’alimentazione per un po’ di tempo, per reintrodurlo in seguito e, in questo modo, controllare se insorgono sintomi.
Conclusione: l’intolleranza al Glutine è molto più diffusa della Celiachia, è responsabile di molti disturbi. Sfortunatamente non ci sono ancora strumenti validi per una chiara diagnosi.
3. Il Glutine può provocare effetti dannosi, anche su chi non ha intolleranza o sensibilità.
Ulteriori ricerche provano che, anche chi non ha la Celiachia o tipi di intolleranza, può avere reazioni negative al Glutine.
In particolare, in una delle ricerche effettuate, sono state scelte 34 persone col disturbo dell’intestino irritabile e divise in due gruppi, che dovevano seguire due tipi di dieta: una con Glutine, l’altra senza.
Il gruppo che seguiva la dieta con Glutine presentava un aumento del dolore intestinale, diarrea, gonfiore e un maggiore senso di affaticamento, rispetto al gruppo che seguiva un’alimentazione senza Glutine.
Crescevano, inoltre, i casi di infiammazione e danni alla parete intestinale.
Il glutine danneggia la barriera difensiva dell’intestino:
Il Glutine produce effetti negativi sulla barriera difensiva dell’intestino, quella che deve impedire a sostanze tossiche di entrare in circolo nel sangue. Questo effetto negativo, però, non è del tutto confermato, in genere è un disturbo presente solo nelle persone che hanno una Celiachia conclamata.
La sindrome dell’intestino irritabile riguarda una molteplicità di problemi digestivi, ma le cause non sono del tutto chiare. Colpisce il 14% della popolazione statunitense e ci sono validi motivi per affermare che, una delle cause principali, è la reazione al Glutine.
E’ necessario approfondire questo scenario con ulteriori ricerche, ma pare chiaro che non sono solo i celiaci a soffrire dei danni negativi provocati dal Glutine.
Conclusione: è provato che le persone con intestino irritabile, anche in assenza di una diagnosi di intolleranza al Glutine, subiscono effetti negativi in presenza di questa proteina.
4. In molte malattie neurologiche si assiste ad un netto miglioramento quando si diminuisce il consumo di Glutine.
Anche se, gli effetti peggiori del Glutine sono riscontrabili nel tratto digestivo, si possono notare effetti anche a livello cerebrale.
Parecchi disturbi neurologici possono essere causati, oppure aggravati, dall’assorbimento di Glutine. Si tratta della Neuropatia Idiopatica Sensitiva Da Glutine.
In pazienti con malattie neurologiche, provocate da cause sconosciute, il 57% mostrava la presenza di anticorpi del Glutine nel sangue.
Il disturbo neurologico più importante causato dal contatto con il Glutine, è l’Atassia Cerebellare, una grave malattia cerebrale, che provoca inabilità a coordinare i movimenti, disturbi sull’equilibrio, problemi del linguaggio ecc.
E’ provato il legame fra Atassia e presenza di Glutine; in particolare, l’Atassia da Glutine, provoca danni gravi e irreversibili nella parte del cervello nota come Cervelletto: la parte che presiede alla funzione di controllo, di regolazione e di coordinamento delle attività motorie.
Le statistiche parlano in modo chiaro, del collegamento fra la presenza di Glutine e l’Atassia Idiopatica Sensitiva Da Glutine. Così come è dimostrato il miglioramento delle condizioni, nei pazienti affetti da Atassia, con un regime alimentare privo della proteina.
Ecco una lista di altre malattie neurologiche, che rispondono positivamente all’assenza di Glutine:
- Schizofrenia: si è osservato che, gruppi di pazienti con forme rare di Schizofrenia, migliorano notevolmente, quando iniziano a seguire un regime alimentare privo del Glutine.
- Autismo: quando si elimina il Glutine, un certo numero di persone colpite da Autismo, mostra miglioramenti nelle condizioni generali.
- Epilessia: anche le persone colpite da questo disturbo, evidenziano miglioramenti nei sintomi, quando si propone un’alimentazione priva di Glutine.
Se hai dei disturbi o problemi neurologici e il tuo medico curante non riesce a trovare una causa che li possa spiegare, prendi seriamente in considerazione la possibilità di eliminare il Glutine dalla tua dieta, potrai controllare se ci saranno miglioramenti delle tue condizioni e dei sintomi del tuo disturbo.
Conclusione: molte malattie neurologiche rispondono bene all’alimentazione priva di Glutine; fra queste malattie ci sono schizofrenia, autismo e forme rare di epilessia.
5. I cibi che contengono Glutine possono dare dipendenza.
C’è una diffusa convinzione che i cereali contenenti Glutine (il Frumento e molti altri) possano dare dipendenza.
Capita spesso, infatti, di avere una fame, un bisogno non normale, di cibi come pane, ciambelle e altri dolci.
Qualcuno dice che non ci sono prove certe, però la ricerca in campo medico dice altro.
Il Glutine può scatenare fenomeni di dipendenza alimentare:
Nei test di laboratorio, i Peptidi che compongono il Glutine si comportano in modo da attivare i recettori degli oppioidi. Questi Peptidi, proteine di dimensioni piccolissime, prendono il nome di Esorfine del Glutine.
Cos’è una Esorfina? Si tratta di una sostanza che, a differenza delle Endorfine, non è direttamente prodotta dal nostro corpo, può attivare i recettori oppioidi del cervello.
Partendo dal fatto che il Glutine, almeno nelle persone che hanno la Celiachia, può indebolire, danneggiare e assottigliare le pareti intestinali, è molto probabile che le Esorfine passino direttamente nel sangue. In questo modo arrivano al cervello e scatenano la dipendenza da Glutine.
E’ un dato ormai noto da tutti quelli che si occupano di disordini alimentari che il Frumento è fra gli alimenti che danno maggiore dipendenza, secondo solo allo zucchero raffinato.
Anche in assenza di dati certi questa informazione è da tenere nella massima considerazione, non dovrebbe essere trascurata.
Conclusione: sono tantissime le persone che ammettono di avere una abnorme dipendenza da Frumento, dai cibi fatti con questo cereale: pane, pasta, pizza ecc. E’ un fatto ormai innegabile, il Glutine attiva le sostanze oppiodi nel cervello. Alcuni dicono che non esistono prove certe e, in ambienti scientifici, il dibattito è tuttora aperto.
6. Il Glutine è collegato alle Malattie Autoimmuni.
Le Malattie Autoimmuni si formano quando il sistema immunitario inizia ad attaccare le sostanze che sono presenti, naturalmente, nel nostro corpo.
Esistono molte Malattie Autoimmuni, in grado di colpire e danneggiare tanti, differenti organi del nostro corpo.
Queste malattie colpiscono il 3% della popolazione:
La Celiachia è un esempio di malattia autoimmune, chi soffre di Celiachia è ad alto rischio di ammalarsi di altri disturbi di questo tipo, di altre Malattie Autoimmuni.
E’ dimostrata la relazione fra Glutine, Celiachia e Malattie Autoimmuni, compresa la Tiroidite di Hashimoto, il Diabete di tipo 1, la Sclerosi Multipla e molte altre.
Oltre a questo, la Celiachia è associata a numerosissimi altri disturbi, che non riguardano il sistema digestivo.
Conclusione: è dimostrato il collegamento fra Glutine, Celiachia e Malattie Autoimmuni. I dati statistici sono, oggi, sufficienti a stabilire questo stretto rapporto.
Prendi seriamente in considerazione la possibilità di eliminare, per almeno 30 giorni, ogni alimento che contenga Glutine.
Anche se non è sicuro al cento per cento che la maggior parte di noi possa subire danni dalla presenza di Glutine nell’alimentazione, sarebbe saggio iniziare ad evitare questa sostanza, il più possibile.
La ricerca scientifica ha ancora bisogno di sperimentare, ma le prove della pericolosità del Glutine, ormai, sono più che schiaccianti.
Fino a quando non avremo una risposta chiara, la cosa migliore che possiamo fare è chiederci se non sarebbe meglio evitare una sostanza che ha altissime probabilità di causare danni molto seri, di scatenare malattie gravi di tipo neurologico, degenerativo ecc. Per questo motivo dovresti iniziare a pensare di mangiare cibi privi di Glutine, seguire un regime alimentare che non ti porti danni seri.
E’ una cosa più che ragionevole, non credi?
Tieni bene a mente che il Frumento (uno dei cereali più dannosi in circolazione), può essere nocivo anche per altri motivi, che non hanno niente a che fare col Glutine.
In conclusione: il solo modo per sapere se stai subendo danni da Glutine sta nell’eliminarlo da quello che mangi; prova per 30 giorni, poi, prova a reinserirlo e controlla se ci sono state variazioni sui sintomi, se ci sono stati cambiamenti, se i sintomi sono spariti e poi ricomparsi quando, di nuovo, hai iniziato a mangiare alimenti con Glutine.
Se decidi di eliminare il Glutine per almeno 30 giorni, quando riprenderai ad alimentarti con cibi contenenti questa proteina, potrai controllare da te se e quali sintomi inizi a notare. E se noti delle anomalie forse anche tu potresti essere intollerante al Glutine.
In quel caso inizia a considerare, seriamente, l’idea di eliminare completamente questa sostanza dalla tua dieta.
Se soffri di qualche disturbo di cui non conosci le cause è tuo dovere indagare e il modo più semplice sta nel seguire un differente regime alimentare per 30 giorni.
Non hai niente da perdere facendo a meno del glutine, al contrario, potresti ritrovarti a salvarti la vita. Non ne vale la pena?
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