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L'essere umano non è onnivoro

L'essere umano non è onnivoro

Si è sempre fatto credere alla gente, che l’essere umano sia “onnivoro”, ovvero, che sia in grado di mangiare sia vegetali che animali e i loro derivati e che sia necessario, per l’organismo e per una vita sana e in perfetta salute. A tutto questo, hanno contribuito e contribuiscono tutt’oggi, da una parte tradizioni e credenze e dall’altra, una disinformazione attuata volutamente a scopo commerciale. Infatti, i più consistenti introiti nel il mondo, vengono realizzati dalle multinazionali del cibo e dei farmaci, dietro le quali ci sono gli stessi personaggi. La loro strategia, consiste nel far generare la malattia nelle persone, facendole nutrire di cibi animali e raffinati; i così detti “cibi spazzatura”, per poi “curarle” con i farmaci, generando così dei guadagni multi miliardari a scapito della salute di tutti.

Le società che fanno parte dell’industria farmaceutica, sono fra le più grandi multinazionali del mondo, nel loro insieme, queste sono conosciute come “Big Pharma”. Nel 2004, Big Pharma, ha fatturato oltre MEZZO BILIARDO di Dollari negli Stati Uniti. Questi enormi profitti, derivano soprattutto dalla vendita di medicine con ricetta. A oggi, il fatturato più grande nel mercato dell’alimentazione è dato dalla produzione di carne e di tutti gli altri derivati animali. Qui, la disinformazione è davvero infinita, uno dei pilastri che sostengono la necessità di consumo di carne è il fabbisogno di proteine per il corpo umano, creando ad hoc il termine “proteine nobili”, che non è altro che una manipolazione del linguaggio, per sottintendere che siano più nutrienti, di tutte le altre proteine, che si possono trovare nei vegetali.

Le proteine, furono scoperte nel 1839, dal chimico olandese “Gerald Mulder”. A quel tempo, furono considerate un nutrimento molto importante. Il loro nome, deriva dalla parola greca “protios”, che significa “di primaria importanza”. Col passare dei decenni infatti, le proteine vennero considerate un nutriente straordinario, ed estremamente importante. All’inizio, si pensava fossero contenute solo nei cibi animali; solo anni più tardi, si scoprì che anche i vegetali contengono proteine. Nonostante questo, nel corso degli anni, le proteine sono state associate sempre e solo ai cibi animali, affermando che queste sarebbero utilizzate dal nostro corpo in maniera più efficiente di quelle vegetali, nel senso, che sarebbero responsabili di un tasso di crescita più veloce. E così, le proteine animali, vennero considerate di valore biologico più elevato.

Questo concetto, vecchio ormai di secoli, ha contribuito a confondere l’opinione pubblica, su che cosa il cibo e la nutrizione, possono fare per la nostra salute e per prevenire le malattie. Ciascun cibo vegetale, contiene, in adeguate quantità, la maggior parte dei 20 componenti di base delle proteine: “gli aminoacidi”. Se dovessimo seguire la logica delle “proteine nobili”, dovremmo considerare che la carne umana possiede il contenuto proteico più completo in assoluto, ma questo, non significa che dobbiamo diventare cannibali, per ottenere le proteine che ci servono. Sia gli animali, che le persone, consumano vegetali diversi e tutti insieme, forniscono l’intera varietà di aminoacidi, che servono per formare le proteine. In questo modo, la Natura garantisce che si assumano anche gli altri nutrienti salutari, contenuti nei vegetali.

Per esempio, 100 calorie di spinaci, contengono 12 grammi di proteine, la stessa quantità di 100 calorie di manzo, ma anziché contenere grasso, colesterolo e nessuna fibra, gli spinaci, non contengono grassi né colesterolo, bensì contengono fibre, molti antiossidanti, ferro, calcio, e danno un maggiore senso di sazietà. La nostra dieta ideale è basata su una varietà di verdure, legumi, cereali, frutta secca, semi oleosi e frutta; la Natura ci regala generosamente, una grande varietà di cibi vegetali e i loro preziosi nutrienti, sono la garanzia della nostra salute e della nostra vitalità. Infatti, al contrario di come ci hanno sempre fatto “credere”, l’essere umano non è “onnivoro” né “carnivoro”, ci hanno convinto di questo, creando anche una sorta di dipendenza e di convinzione radicata, che fa in modo che oggi, la maggior parte delle persone, sia realmente convinta, che mangiare carne sia necessario o addirittura indispensabile, ma non è per niente così.

Tanto è vero, che se provate a stare anche solo 3 mesi senza mangiarla, non ne riuscirete più a sentire nemmeno l’odore. Quel finto piacere del palato, che si crede di provare è solo una conseguenza di una costipazione delle papille gustative; decostipandole, si iniziano a sentire i veri sapori, si prova più piacere a mangiare verdura anche cruda e addirittura scondita e si prova disgusto anche solo all’idea di mangiare un pezzo di cadavere bruciato, quello che realmente è una fetta di carne. E’ opportuno informarsi bene, in quanto l’essere umano NON E’ anatomicamente, metabolicamente, biologicamente e fisiologicamente strutturato, per nutrirsi di cibi animali.

Suddividendo per classi vediamo infatti che:

i carnivori, si distinguono per una struttura fisica predatoria: artigli, incisivi, canini e molari molto appuntiti; hanno poche ghiandole salivari e producono una saliva acida senza ptialina, enzima inutile se non si devono digerire amidi. La lingua è ruvida, le mascelle compiono un movimento solo verticale per lacerare e mordere. L’intestino corto (3 volte la lunghezza del proprio tronco) elimina la carne velocemente, una secrezione gastrica fortemente acida (10 volte più abbondante rispetto a un animale erbivoro) digerisce le abbondanti proteine. Altri elementi distintivi sono: l’uricasi (enzima che neutralizza l’eccesso di acido urico), mancanza di pori sulla pelle (per evitare fenomeni di cristallizzazione dell’acido urico e conseguenti artriti), attitudine allo scatto e alla potenza ma con scarsa resistenza, placenta di tipo zoniforme, stomaco di tipo semplice e urina acida.

Gli erbivori, si distinguono per una struttura forte ma non aggressiva: dentatura priva di veri incisivi superiori per addentare frutti e di canini per dilaniare; hanno molari adatti a triturare l’erba, lingua liscia, mascella provvista anche di un movimento laterale, saliva alcalina e ricca di ptialina. L’intestino è lungo fino a 20 volte il tronco, lo stomaco ha forma tripartita, la secrezione gastrica è poco acida, la placenta non caduca e l’urina alcalina.

Gli onnivori, sono parenti stretti dei carnivori; sono in grado di adattarsi a una dieta più varia ma conservano molte caratteristiche fisiche dei carnivori stessi e una buona dose di aggressività. Hanno incisivi sviluppati, molari con piego, saliva acida, lingua liscia, placenta non caduca, intestino lungo 10 volte il tronco, fondo dello stomaco arrotondato, una secrezione gastrica molto acida e anche l’urina acida.

I frugivori (che si nutrono di frutta e semi), hanno struttura fisica non offensiva. La saliva è alcalina, prodotta da numerose ghiandole salivari; gli incisivi sono ben sviluppati, i molari piatti, la lingua liscia, l’intestino lungo circa 12 volte il tronco. Lo stomaco è con duodeno, la secrezione gastrica prodotta è poco acida, la placenta di tipo discoidale e l’urina alcalina.

L’uomo ha una struttura fisica non offensiva: unghie piatte, niente artigli; la saliva è alcalina e provvista di ptialina; ha numerose ghiandole salivari, lingua liscia, mandibole deboli e non pronunciate capaci anche di movimenti laterali, incisivi ben sviluppati, molari piatti, intestino lungo 12 volte il tronco, stomaco con duodeno, secrezione gastrica poco acida (circa 20 volte meno dei carnivori), placenta di tipo discoidale. Inoltre nell’uomo vi è assenza dell’uricasi, ha ghiandole sudorifere diffuse in tutto il corpo; il campo visivo è ampio, stereoscopico e con visione dei colori, l’urina è alcalina. Esaminando con attenzione le varie classi possiamo renderci conto di come l’uomo non rientri né tra i carnivori, né tra gli erbivori e tanto meno tra gli onnivori, ma si collochi invece tra i frugivori. A provarlo ci sono la placenta, che il biologo inglese Thomas Henry Huxley riteneva la migliore base per la classificazione della specie, la mano prensile, come le scimmie e i roditori, e infine la posizione della mandibola e della dentatura inferiore, tipica dell’uomo ma anche delle scimmie e degli animali vegetariani in genere.

Comparazioni fisiologiche

INOLTRE: l’uomo ha cotto il suo cibo per migliaia di anni; tuttavia è sulla Terra da molto più tempo ed è biologicamente e fisiologicamente programmato per mangiare senza l’uso del fuoco, come tutti gli altri animali. Contravvenire alle regole della Natura comporta conseguenze facilmente osservabili: nessun altro animale sul pianeta cuoce il proprio cibo e nessun altro animale eccetto gli esseri umani e gli animali addomesticati soffre di tanti problemi e malattie. Il calore modifica la struttura molecolare del cibo, rendendo i nutrienti meno utilizzabili e nel caso delle carni, sviluppa le ammine eterocicliche un gruppo di composti chimici cancerogeni.

Gli alimenti cotti e denaturati, specialmente quelli industriali, sono meno digeribili del cibo crudo. Tutto quello che consumiamo e che non può essere digerito o assimilato, viene eliminato come materiale di rifiuto. Assumere in modo costante alimenti denaturati produce scorie di rifiuti in abbondanza, gli organi di eliminazione non riescono a compiere il loro lavoro in modo adeguato: il materiale di rifiuto si accumula e questo processo provoca un generale stato di intossicazione dell’organismo generando la malattia. Il giusto cibo non denaturato ci fornisce tutti i nutrienti necessari, come accade per tutte le altre specie viventi.

Un’altra riflessione importante da fare è che, mangiare le carni degli animali, significa nutrirsi di vegetali attraverso il loro corpo. Infatti, se ci pensiamo bene, gli animali di cui si nutre l’uomo, escluso qualche uccello, sono tutti erbivori. In realtà, non ci si potrebbe nutrire mai e poi mai di un animale onnivoro o carnivoro, in quanto l’acidosi prodotta nell’organismo, sarebbe molto più veloce e letale di quella prodotta con la classica carne animale. Quindi, sarebbe il caso di smetterla di nutrirsi di vegetali attraverso il corpo di altri esseri viventi e iniziare ad assumerli direttamente.

Ricerca svolta in rete da Vegan Channel.

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