Si tratta di un cocktail rinfrescante, tipicamente estivo.
Sono numerose le leggende sulla sua nascita ma sembra che la sua origine risalga agli anni ‘40 e si debba ad un certo Danny Herrera, proprietario del Rancho La Gloria tra Rosarito Beach e Tijuana.
Danny Herrera fu costretto ad inventarsi una serie di miscele a base di tequila per una sua ospite che poteva bere solo cocktail di questo tipo.
La più riuscita fu senza dubbio la ricetta del Margarita e da quel momento il cocktail divenne celebre.
La tequila è un’acquavite messicana ricavata dalla distillazione del succo del frutto dell’agave coltivata in una regione delimitata.
La distillazione non era conosciuta in Messico fino a quando arrivarono i conquistadores spagnoli, portando con sé i primi alambicchi.
In mancanza di altre materie si iniziò a produrre la pulque, una bevanda fermentata ricavata dall’agave.
La tequila nasce agli inizi del secolo; il nome deriva dall’omonima città nella provincia di Jalisco nel cuore del Messico.
Oggi si coltiva una varietà di agave, nota come “agave tequilana”, che ha bisogno di un periodo di 12/15 anni prima di produrre i primi frutti.
I frutti vengono bolliti, macinati e pressati. Il succo che si ricava è messo a fermentare con l’aggiunta di lieviti.
Il liquido fermentato è distillato in alambicco discontinuo di tipo charentais.
La prima distillazione produce un liquido alcolico a 20° circa, chiamata mescal, che a volte può essere messo in commercio tal quale.
La seconda distillazione produce un’acquavite chiara e forte: la tequila.
L’anejo è una qualità di tequila, dal colore bruno chiaro, invecchiata in fusti di rovere bianco.
La tequila si beve pura oppure mangiando immediatamente prima un pizzico di sale e una fetta di limone.