Sono diverse le versioni circa l’origine della Piña Colada.
Già dagli anni Venti si parlava di una “bevanda a base di ananas e rum”, ma senza il latte di cocco.
Nel 1950 compare un trafiletto sul New York Times: « Drinks in the West Indies range from Martinique’s famous rum punch to Cuba’s pina colada (rum, pineapple and coconut milk).
Key West has a variety of lime swizzles and punches, and Granadians use nutmeg in their rum drinks. » (New York Times, 16 Aprile 1950).
Un’altra versione invece riconosce il Piña Colada come bevanda tipica di Porto Rico, Paese dove si narra che l’autore sia stato tale Don Ramon Portas Mingot, che nel 1863 ideò un cocktail originale a
base di frutta: il primo Piña.
Nella Vecchia San Juan è possibile osservare una targhetta commemorativa in marmo che ricorda questo evento.
Quindi è molto probabile che in buona parte dei Caraibi, già dagli anni Cinquanta, si fosse a conoscenza di questo tipo di bevanda, chiamata semplicemente “ananas colata”.
Ma solo nel 1963 che essa venne ufficializzata col nome di Piña Colada e assunta come bevanda nazionale portoricana.
Curiosità: esiste anche una versione analcolica del Piña Colada ed è chiamata Vergine Piña Colada. Gli ingredienti sono: 7 oz Succo di ananas 2 oz Latte di cocco Un bicchiere di ghiaccio tritato.
Si versa il succo di ananas, il latte di cocco ed il ghiaccio tritato in un blender e si serve in un tumbler con la stessa decorazione usata nella versione internazionale del Piña Colada.
Un altro cocktail è il Chi Chi: la sua ricetta è uguale al Piña Colada, tranne per il rum che viene sostituito con la vodka.
Tratto dal Manuale IBA (International Bartenders Association) edizione 2011.